
traduzione: Marino Magliani
revisione: Alessandro Gianetti
con un saggio di Luigi Marfè
isbn 978-88-87670-84-4
Ne I lenti tram, Noé Jitrik «si concentra sulle abitudini della vita familiare, dapprima bozzolo protettivo in cui l’identità si forma, poi velo oppressivo da squarciare, perché l’io possa presentarsi libero all’incontro con il mondo». Nel rievocare i riti della vita quotidiana, sul cui sfondo è la città di Buenos Aires, il racconto, come scrive Luigi Marfè nella postfazione, «si tuffa in uno spazio memoriale profondo, rivelando la continuità del tempo, riscattando l’ordinario, riscoprendolo come destino». I binari de I lenti tram «sono quelli del senso e del caso, che segnano la parabola di ogni esistenza, correndo paralleli, oppure incrociandosi, o anche allontanandosi per sempre». E come Borges, anche Jitrik «non sa staccarsi dalla contemplazione delle “cose che avrebbero potuto essere e non sono state”».
Noé Jitrik è tra i più noti scrittori e critici argentini. Ha insegnato letteratura all’università di Buenos Aires, pubblicando saggi di teoria e storia della letteratura. La sua produzione narrativa annovera testi raffinati, come i racconti di Fin del ritual (Fine del rito, 1981), i romanzi Limbo (Limbo, 1989) e Mares del sur (Mari del sud, 1997).
I lenti tram è il suo primo volume tradotto in Italia.